Emozioniamoci

emozioniRieccomi qui…son passate ben tre settimane dall’ultimo post scritto e di cose ne son successe davvero tante: il primo compleanno di Carlottina (in casa nostra i primi compleanni durano quanto il carnevale di Rio…tra feste al’asilo, con amici e con parenti la baldoria è durata ben 4 giorni), l’inizio del corso di formazione sulla prevenzione all’abuso sui minori, l’inizio di nuove avventure lavorative e la chiusura di altre. Tante cose da fare e tante emozioni da provare. Già, le emozioni…grandi amiche o qualcosa da temere? Personalmente nelle emozioni ho imparato a starci col tempo: da giovane mi preoccupavano perché non sapevo bene come gestirle, poi però le ho scoperte alleate e meravigliose da esplorare, al punto che ne faccio il punto cardine del mio lavoro con grandi e piccini….

Pancia mia non ti conosco

Le emozioni fanno parte di noi da quando nasciamo; alcune le tocchiamo con mano fin da subito, altre impariamo a conoscerle e a riconoscerle durante il corso della nostra vita. Il loro scopo è quello di permetterci di analizzare il mondo in cui viviamo, sentirlo risuonare nel nostro corpo e decidere come adattarci ad esso! È stato durante la mia formazione come terapeuta che ho scoperto quanto fosse importante la mia pancia, perché è la parte del mio corpo che riesce a farmi sentire le emozioni chiare e forti! Sicuramente voi starete pensando “ok, sta lavorando troppo, la sua testa è andata!”… forse! Ma voglio lo stesso raccontarvelo.

  • RABBIA: l’emozione che mi ha sempre preoccupato più di tutte; per la mia è esperienza è fatta di urla e qualcosa che può essere difficile controllare. Ecco che la mia pancia si chiude, protesta e mi da nausea; chiaro indice che devo trovare il modo di far uscire ciò che ho dentro per non esplodere io stessa.
  • FELICITÀ: quando succede qualcosa di bello la mia pancia brontola, ha fame e vorrebbe essere riempita di cose buone e fatte con cura; perché la felicità sazia e ha un sapore dolce come il cioccolato.
  • TRISTEZZA: anche qui la pancia brontola; il motivo è diverso! È un brontolio che fa ribollire lentamente le cose, che le rende pesanti e ingombranti.
  • PAURA: la pancia si chiude di nuovo, si protegge da sola e comincia a far male perché non sa come cavarsela da sola. Ha bisogno di un massaggio e di qualcosa di caldo che la rassicuri.
  • DISGUSTO: rifiuto netto, minacce di rigetto e brontolii minacciosi. Non è, decisamente, una situazione in cui mi sento a mio agio e ho bisogno di allontanarmi e trovare una soluzione.
  • SORPRESA: la pancia vola, è curiosa e non vede l’ora di scoprire cosa la attende. Si sta bene e si pregusta il risultato della situazione. È proprio un bel languirono!

emozioni e panciaCiascuno no di noi ha il suo centro emozionale; il problema principale è che abbiamo smesso di ascoltarlo. Perché? Perché le emozioni sono “scomode”, ci ricordano che non siamo robot e che abbiamo bisogno di qualcosa che vada oltre al materiale per stare bene. Il rischio del non ascolto, però, sta proprio nel trasmettere il messaggio che sia meglio far finta di nulla che fermarsi a sentire e questo, ve lo assicuro, non può far bene a nessuno! Gli adulti si chiudono e smettono di sentire se stessi e gli altri (non illudiamoci, non esistiamo solo noi al mondo); i bambini non hanno nessuno che gli insegni a farlo e che si ritrovano smarriti nell’incontrare quelle piccole vocine interiori di cui non hanno mai nemmeno sentito parlare. Rischiamo di perderci davvero tanto gli uni degli altri!

Piacere, sono Meraviglia!

Un modo carino per (ri)conoscere le emozioni potrebbe essere questo gioco: mettetevi davanti ad uno specchio e provate a mimare l’espressione di un’emozione a vostra scelta; quindi provate a pensare all’ultima volta che vi siete sentiti così. Quale parte del vostro corpo vi sta parlando? Dove vive la vostra emozione del momento? In breve tempo otterrete una mappa emozionale completa del vostro corpo e (ri)scoprirete il bello di dedicare un po’ di tempo a voi stessi.

Vi do un consiglio: fatelo con uno o più bambini perché saranno delle guide utilissime nello scoprire le case delle emozioni. Se noi adulti siamo frenati dalla stranissima idea di sentirsi sciocchi nel guardarsi dentro, i bambini la trovano spesso una pratica curiosa e con cui divertirsi!

Allora…pronti a scoprire le vostre emozioni dove vivono?

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