Spiaggia privata per bambini

piscina con farina di maisEstate è tempo di mare e i bambini, si sa, adorano stare in spiaggia a giocare con la sabbia. Purtroppo per noi, non tutti possono permettersi di fare lunghe vacanze sulla battigia, quindi come fare per avere una spiaggia privata per i bambini sempre a portata di mano? Semplice, basta costruirsela! Vediamo insieme come…

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L’angolo dei travestimenti

La cesta dei travestimenti“Mamma oggi io sono Capitan Uncino e tu sei Spugna, navighiamo!” Il gioco simbolico è una delle attività preferite dai bambini ed è anche una delle più formative dal punto di vista della sperimentazione e della rielaborazione della realtà in cui vivono; i bambini, infatti, hanno qui la possibilità di ricostruire a loro piacimento il mondo che li circonda, inserendovi emozioni, azioni e parole e avendo la possibilità di impastarle e maneggiarle nel modo che più li rassicura. Uno dei modi per renderlo ancora più speciale è quello di avere la possibilità di calarsi, letteralmente, nei panni dei personaggi che entreranno nel gioco e vi assicuro che non serve essere dei sarti provetti…basta solo affidarsi alla fantasia. Come? creando un angolo interamente dedicato ai travestimenti! Chi di noi non ha mai desiderato essere una strega, un pirata o, semplicemente, ricalcare i gesti di mamma e papà? Allora via, tutti a giocare con vecchi abiti e scampoli!

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Le carte tematiche: cosa sono e a cosa servono

Uno dei vari metodi disponibili per aiutare i bambini nell’acquisizione del linguaggio sono le carte tematiche, ovvero, dei simpatici cartoncini con immagini reali di oggetti/parti del corpo/animali/ambienti della casa/azioni ecc. Queste carte possono essere utilizzate a partire dai 2 anni e sono perfette anche per i bambini con dei ritardi nello sviluppo del linguaggio o psico-motorio (inclusi grandi handicap come Sindrome di Down e Autismo; quando facevo l’educatrice di sostegno le utilizzavo tantissimo). Se ne trovano in commercio di già pronte, ma è anche molto semplice crearsele in casa propria!

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Come costruire un ambiente a misura di bambino

Piccoli, grandi chefMolto spesso mi sento ripetere “ma come è bravo tuo figlio! Si vede che è vivace, ma non rompe nulla e rispetta quello che gli dici”, commento che inizialmente, non lo nego, mi riempiva di orgoglio, ma che mi ha anche spesso portato a spiegare il modo semplicissimo in cui ero riuscita a ottenere questi risultati, all’apparenza, strabilianti. Il mio “segreto” è quello di aver insegnato a mio figlio ad aver rispetto per se stesso, per gli altri e per ciò che lo circonda applicando le semplici strategie dell’educazione montessoriana. Per chi segue il blog non è un mistero il mio essere particolarmente affezionata a questo metodo, ma sottolineo come sia sempre necessario non perdere di vista il proprio figlio e il proprio ambiente di vita poiché, non mi stancherò mai di ripeterlo, ogni teoria funziona SOLO se riadattata alla propria esperienza! Vediamo insieme come si costruisce un ambiente a misura di bambino…

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Metodo Montessori: come insegnare ai bambini ad apparecchiare la tavola

In ogni famiglia ognuno ha i suoi tempi e i suoi compiti; quello dell’apparecchiare la tavola è un momento che ben si presta a diventare anche un gioco educativo per tutti quei bambini che sono ormai ben saldi sulle loro gambe (dai 18 mesi in su). La stessa Maria Montessori, che predilige un’educazione basata sui momenti della vita pratica quotidiana, sottolinea come i giochi imitativi spesso forniscano un apprendimento più rapido e completo, aiutando anche il bambino a responsabilizzarsi su attività “da grandi”

Distendere la tovaglia per apparecchiare realmente la tavola nell’ora del pranzo e ripiegarla e riporla accuratamente dopo che il pranzo è finito, o addirittura apparecchiare la tavola in modo completo, mangiare correttamente e quindi sparecchiare e lavare il vasellame riponendo ogni oggetto al suo posto nelle credenze, sono lavori che hanno una gradazione non solo di successive difficoltà nell’esecuzione, ma che richiedono uno sviluppo graduale del carattere, per la pazienza che è necessaria ad eseguirli e per la responsabilità che richiedono per essere portati a compimento.
[Montessori, La scoperta del bambino – Ed. Garzanti]

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Fare una renna con le mani e con i piedi

ormeAvete mai pensato a quanto poco sfruttiamo il nostro corpo? mani e piedi possono essere utilizzati per comporre simpatici lavoretti natalizi…ad esempio la faccia di una simpaticissima renna! L’ideale come segnaposto (se fatta con i piedini dei bimbi) o come biglietto per i pacchetti (se fatta con i piedoni di mamma e papà).

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L’angolo dei lavoretti

I primi  freddi stanno arrivando, insieme alle giornate più corte e alla stagione delle pioggie…comincia a diventare necessario pensare a cosa proporre ai nostri cuccioli durante l’inverno! Prima di pensare a cosa fare, tuttavia, può essere utile “costruire” uno spazio in  cui i nostri figli sappiano di potersi sbizzarrire nelle pratiche più creative, senza devastare il resto della casa, sto parlando di costruire una vera e propria postazione di lavoro, organizzata in modo che i nostri cuccioli siano spinti a sperimentare in modo creativo e possano farlo in tutta sicurezza e autonomia. Per motivi legati alle abilità fisiche dei più piccoli, consiglierei la creazione dell’angolo del lavoro solo dopo l’anno di età del bimbo; prima è meglio lasciarlo giocare per terra, magari proteggendo pavimenti e tappeti con della carta di giornale.

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Il cesto delle meraviglie

L’altro giorno stavo riordinando i giochi nella cameretta e sul fondo della cassapanca ho recuperato il cesto delle meraviglie che avevo costruito per mio figlio…quante giocate e quante risate nel vederlo esplorare, concentatissimo, i materiali e gli oggetti presenti…per non parlare, poi, di quando ha scoperto che gli oggetti potevano interagire pure tra loro…chi lo fermava più!

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