Colori e spazio nei disegni dei bambini

mani_che_disegnanoRieccomi qua…sono passati un po’ di mesi da quando ho pubblicato il primo post sul disegno; so che l’argomento vi era piaciuto parecchio, così ho deciso di fare un secondo step. Oggi parliamo di come i bambini distribuiscono i loro disegni nello spazio e di come usano il colore. Come sempre, ci tengo particolarmente a ricordarvi che queste sono solo suggestioni sul come osservare i disegni dei vostri piccoli picasso, non sono assolutamente da utilizzare per fare diagnosi di personalità o patologie! Non vorrei mai che qualche mamma, già preoccupata per altri motivi, decidesse che il fatto che il suo bambino ha disegnato il sole verde e non giallo sia indice di chissà quale problema…in caso di dubbi, controllate prima che il pennarello giallo non si fosse esurito, se poi vi rimane l’ansia legata ad altri fattori (es. comportamenti diversi dal solito, segnalazioni delle maestre, comunicazioni di disagio da parte del bambino stesso) contattate uno specialista e chiedete il suo parere!

Volare…ohoh!

Quando un bambino disegna il foglio subisce una trasformazione incredibile: da semplice pezzo di carta si trasforma in una tavola in grado di raccogliere e raccontare vissuti, sentimenti ed emozioni. Nulla è lasciato al caso: nè il posto in cui viene disegnato un elemento, nè le sue dimensioni! Si deve, però, ricordare che il linguaggio grafico-pittorico non è in grado di rappresentare la realtà fino ad almeno i 10 anni; di conseguenza, forme, dimensioni e dislocazione nello spazio seguono logiche molto diverse, per lo più legate alle emozioni. Vi faccio un esempio: un bimbo che torna dal circo, dopo un pomeriggio avvincente, disegnerà quasi sicuramente animali giganteschi e molto colorati sparpagliati per il foglio a seconda di come e quanto hanno colpito la sua fantasia, mentre le persone saranno più piccole e, probabilmente, concentrate nel centro del foglio. Nella maggior parte dei casi i bambini organizzano lo spazio lungo gli assi verticale e orizzontale; iniziano disponendo le figure su una o più linee parallele reali o immaginarie e solo gradualmente organizzano i piani in uno spazio continuo (creando una specie di 3D). La prospettiva è un discorso complicato che arriva solo verso la preadolescenza.

Organizzazione spazioSe ci muoviamo lungo l’asse orizzontale possiamo dividere il foglio in tre aree: la parte centrale rappresenta sempre ciò che per il bambino è più importante, è lo spazio che, solitamente, viene dedicato alla rappresentazione di Sè e di tutto ciò che è ritenuto affettivamente importante; lo si può definire il vero centro di gravità del disegno. Lo spazio di sinistra rappresenta il passato e, affettivamente parlando, i rapporti con il genitore femminile e la tendenza all’introversione e alla passività. La parte destra, invece, fa riferimento al futuro e ai rapporti con la figura maschile di riferimento, oltre che alla tendenza all’estroversione e all’attività. Come è facile immaginare, tanto più il disegno è ben distribuito, tanto più sereno sarà il bambino in quel particolare momento. Uno studio della dottoressa Ghinelli (2010) ha dimostrato, ad esempio, come i bambini ospedalizzati tendano a raggruppare gli elementi dei disegni solo nell’area centrale (io nel presente) perché il passato non è rassicurante e il futuro è troppo incerto.

Sull’asse verticale troviamo di nuovo una tripartizione dello spazio: in alto c’è l’area dedicata alla fantasia (nel cielo i pensieri volano) , in centro quella dedicata alla realtà (dopotutto ci sono io e io sono una cosa reale) e in basso quella dedicata alle emozioni e alla razionalità (in basso c’è la terra, quella su cui si poggiano i piedi). Anche su quest’asse vale il concetto che, tanto più iò disegno è ben distribuito, tanto più il bambino sarà equilibrato. C’è, però, da tener presente che lo sparpagliamento per il foglio si conquista con la crescita e con la possibilità di conoscere se stessi e il mondo esterno; oltre a questo va tenuto presente che un bambino piccolo disegnerà prevalentemente sulla parte più bassa del foglio perché è quella più vicina a lui e alle sue manine armate di colori!

Nel blu dipinto di blu

Oltre allo spazio, un’altra cosa interessante da osservare sono i colori.  Anche noi adulti sappiamo benissimo che i colori rispecchiano personalità e stati d’animo: se una persona è particolarmente schiva e riservata difficilmente indosserà vestiti multicolor o tonalità del rosso acceso; al contrario, una persona esuberante non riuscirà mai ad indossare un tallieur blu navy! Allo stesso modo i nostri bimbi giocheranno con i colori per esprimere al meglio creatività ed emozioni (anche qui tengo a ricordare che l’adesione alla realtà arriva tardi, non c’è da stupirsi se troveremo nuvole rosa o alberi dalla chioma turchina). Le tonalità di colore sono tanto più forti quanto più il bambino è piccolo; con la crescita arrivano le sfumature e i toni si fanno meno netti e violenti. Un bimbo che usa colori vivaci, caldi, con i quali ricopre tutto il foglio, esprime un carattere estroverso e bisognoso di spazi; al contrario, un bimbo sofferente o triste utilizzerà pochi colori, probabilmente delicati e stesi sulla carta con leggerezza. L’assenza di colore può rappresentare un vuoto affettivo o una difficoltà ad entrare in contatto con le proprie emozioni; soprattutto quando l’assenza non coinvolge l’intero disegno, ma una o più figure importanti (es. l’albero, la casa, o le immagini in primo piano). Per quanto riguarda il significato dei colori vi consiglio di guardare lo schema che ho messo qua sotto e include anche la teoria dei colori viste dal punto di vista del grande Kandinsky (1940) che ne aveva colto gli aspetti emozionali.

Colori

Leggere un bambino attraverso il suo disegno

Se siete arrivati fin qui vi sarete già fatti un’idea di come disegni il vostro piccolo picasso; giusto per giocare alla psicologia spiccia voglio chiudere questo post riassumendo le abitudini tipiche di tre tipologie di bambini: estroverso, introverso e sensibile.

  • Estroverso: occupa tutto il foglio (a volte andando oltre) con linee curve e morbide che caratterizzano le figure. I colori sono caldi e accesi e la figura umana, quando presente, è ben marcata. Ci sono tantissimi particolari e molte immagini nella parte alta del foglio. Disegna velocemente e non smetterebbe mai!
  • Introverso: Forme piccole, colori delicati e immagini raggruppate in uno spazio ristretto del foglio. Il tratto è spesso incerto e possono esserci molte cancellature. Nella figura umana possono mancare i piedi.
  • Sensibile: Forme staccate e tratto molto leggero, case piccole e colori tenui per bimbi timidi; colori forti con tratto particolarmente marcato e la presenza di animali feroci per bambini con tendenze aggressive.

Il mio riempie il foglio di mille colori e spesso dipinge anche il tavolo o il pavimento; i suoi colori preferiti sono il blu e l’arancione. Il vostro come disegna?

Guarda anche: Facciamo un disegno?

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